"Fare previsioni è difficile. Soprattutto se riguardano il futuro."
(Niels Bohr, premio Nobel per la fisica)

sabato 26 marzo 2011

Trend Monitor del 25 marzo 2011

Alcune novità dal “Trend Monitor” di questa settimana.

Tutti gli indici azionari monitorati passano in sentiment “neutral” sul time-frame giornaliero (la media mobile a 21 giorni ha incrociato al ribasso la mm 50, che rimane però sopra la mm200).
Interessante come la correzione delle ultime settimane non abbia intaccato il quadro generale di lungo periodo: indici azionari (in particolare Usa) e commodities al rialzo su base weekly, treasury ancora in trend ribassista, con il passaggio in fase neutral da long sull’osservazione settimanale.
In particolare lo SP500 fornisce il segnale long anche sul lungo periodo, con la media mobile a 50 periodi che supera la mm200, mentre al contrario il 10yr Treasury passa in zona “neutral”, da “long.
La sensazione è che comunque le settimane a venire siano importanti per confermare o meno la tendenza in atto dal 2009 ad oggi. Da monitorare con attenzione i principali indici azionari per “pesare” la reazione in essere e capire se i minimi appena realizzati potranno essere quelli annuali
Interessante anche seguire la correlazione (spesso ma non sempre “negativa”) tra azioni e bond; il 30yr Treasury, nei giorni successivi al terremoto in Giappone, ha tentato graficamente di forzare le prime resistenze, per ora senza successo. 
Il movimento di quei giorni ha però evidenziato come il primo rifugio in caso di incertezze possano essere proprio i “vecchi” bond a tutto svantaggio delle azioni.
Occhi aperti nelle prossime settimane

Alla prossima…


martedì 15 marzo 2011

Indice NIKKEY e reazione post-terremoto

Anche stamattina l'indice Nikkey ha perso oltre il 10% in una sola seduta. 
Gli investitori, alla ricerca di denaro "fresco" per fronteggiare l'emergenza, si liberano degli asset più liquidi, ovvero le azioni...
Ma si sa che la finanza non ha cuore e, passata l'emotività del momento, può darsi che non tutto il male venga per nuocere (per chi ha pazienza e sangue freddo...).
Lascio a voi le riflessioni su questo articolo del preparatissimo "dshort.com", che evidenzia le reazioni dell'indice Nikkey225 nei mesi successivi al devastante terremoto che nel 1995 aveva colpito il Giappone.
Un'anticipazione: l'indice nipponico registrò una perdita del 24,7% nei 5 mesi e mezzo successivi al tragico evento, ma recuperò un sonoro 52% nei successivi 10 mesi!
E intanto il Nikkei ha già perso un 17,5% rispetto alla chiusura precedente al giorno del terremoto....
Sarò cinico, ma...



domenica 13 marzo 2011

Minimi di periodo e analisi titoli SPMIB

Segnali alcuni post interessanti pubblicati su due blog che seguo regolarmente:

Breve cronistoria dei minimi di inizio Primavera - di Francesco Caruso. Analisi statistica dei minimi rilevati negli ultimi 20 anni nei mesi di Marzo ed Aprile sull'indice SP500.

Dal blog "Analisi Fondamentale" di Ric:

Analisi fondamentale del titolo Parmalat -  Bilancio solido, ma redditività e prospettive di crescita limitate...

Analisi fondamentale del titolo Piaggio - multipli di valutazione un pò "generosi"...

Analisi fondamentale del titolo Ansaldo STS - view positiva, ma...

Il trend monitor non rileva variazioni rispetto alla scorsa settimana. Ecco quindi la tabella con i valori al 4 marzo scorso (trend monitor del 4 marzo 2011).

Alla prossima...

sabato 5 marzo 2011

Trend Monitor: aggiornamento al 4 marzo 2011

La volatilità registrata nella scorsa settimana sui mercati finanziari non ha determinato nessuna variazione sugli strumenti che controllo nel "Trend Monitor", ad eccezione dell'Oro che, forte di nuovi massimi, torna in posizione "long" anche sul time-frame daily.
Ecco la tabella aggiornata:

Segnalo intanto che l'argento (spot) ha raggiunto il target di breve (35,5$/Oz)  indicato nella mia precedente analisi (vedi: "Nuovi massimi per l’argento: ripresa del trend?").

Alla prossima....


Incremento dei tassi e correlazione con l’indice Dow Jones

Dal consiglio BCE della scorsa settimana è emersa una (sorprendente?) volontà di attuare una graduale politica monetaria restrittiva, con un probabile rialzo del costo del denaro di 25 bp già nel prossimo mese di aprile. 

Scontate le reazioni a caldo dell’Euribor e dei listini azionari, già condizionati quest’ultimi dagli eventi in atto in Africa e la conseguente tensione sui prezzi del petrolio.
Ma a parte queste “scosse” causate dall’effetto sorpresa delle dichiarazioni di Trichet, un eventuale aumento, graduale, dei tassi deve farci preoccupare davvero per le sorti dei mercati azionari?
Riporto di seguito una rielaborazione dei risultati di questo studio, condotto da Timothy Hayes, che evidenzia la correlazione fra incremento dei tassi negli Stati Uniti e la variazione % dell’indice Dow Jones Industrial Average. Lo serie storica di dati è particolarmente significativa (dal 21 dicembre 1917 al 14 marzo 2000).


Alcune considerazioni:
-         Il 1° incremento dei tassi sembra non avere nessuna ripercussione sull’indice americano, sia nel breve che nel lungo periodo (252 giorni – circa un anno “borsistico”).
-         I primi effetti si notano nei 63 giorni successivi al 2° incremento, con la performance dell’indice azionario che per la prima volta diventa negativa.
-         La svolta si ha invece a partire dal 126esimo giorno successivo al 4° incremento dei tassi; la tabella evidenzia infatti che dal quel momento i valori azionari diventano ben più sensibili alle politiche restrittive della banche centrali. Probabilmente i mercati interpretano i massicci interventi delle banche centrali come il primo segnale del picco della fase di espansione economica ed iniziano a “scontare” la successiva fase di contrazione.

Superati questi giorni di disorientamento ed emotività dei mercati, è probabile che non siano i prossimi eventuali rialzi dei tassi (che verosimilmente saranno molto graduali e dilatati nel tempo) a condizionare  negativamente l’andamento dell’azionario.

Dal mio punto di vista è più preoccupante il persistente trend rialzista delle materie prime ed in particolare del greggio, fattori che possono incidere direttamente sugli utili aziendali e che anzi un “saggio” rialzo dei tassi potrebbe contribuire a frenare, almeno temporaneamente (niente e nessuno può fermare i prezzi in un mercato, quelle delle materie prime agricole/alimentari, caratterizzato da offerta instabile e domanda in progressivo e continuo aumento…).

Alla prossima…