Il tema principale è stato quello della "fuga" da ogni asset (Bond eslcusi...): azionario, commodities, metalli preziosi, mentre il dollaro prosegue un recupero che ha il sapore dell'inversione rialzista. Probabile che questo possa essere il leit motiv dei prossimi trimestri.
La parola ai grafici:
L'Argento (spot) perde il 14% in una settimana, arriva sull'importante supporto a $31 e taglia al ribasso la media mobile a 50 settimane (non accadeva da febbraio 2010). Possibile un rimbalzo, ma la situazione si è fatta molto delicata.
L'oro perde quasi il 5% nella settimana e rompe al ribasso l'importante supporto in area $1.700/oz, con i prezzi che per adesso rimangono sopra le principali medie mobili.
Niente di drammatico, però sembra mutato l'atteggiamento generale verso il "rifugio sicuro" per eccellenza: la volatilità in aumento non è un segnale di salute...
Ed infine...
Prosegue viceversa (per ovvia correlazione) il recupero del Dollaro (Dollar Index) che conferma i segnali già anticipati in questo articolo ("Il risveglio del dollaro"). Se i grafici non mentono, il rafforzamento del dollaro potrebbe essere il tema dei prossimi mesi, con conseguente debolezza del comparto azionario (rimbalzini a parte...) e commodities.
Potremmo insomma essere alla vigilia del "Great Escape II", interessante e pericoloso "fenomeno di fuga di massa da ogni asset" che Chris Kimble spiega in alcuni articoli (vedi: articoli correlati qui e qui).
Alla prossima...